Topi e ratti rappresentano un vero e proprio pericolo per la comunità dal punto di vista igienico, sanitario ed economico: essi infatti sono veicoli di trasmissione per molte malattie infettive sia per gli uomini che per altri animali, come quelli domestici oppure suini e avicoli (aspetto sanitario); a questo aspetto si aggiunge poi il problema dell’imbrattamento da feci dei luoghi con cui vengono a contatto (aspetto igienico); infine possono facilmente provocare il deterioramento di intere derrate alimentari con conseguente impossibilità di utilizzo delle stesse, la loro attività roditoria è costante e dipende dal fatto che i denti dei topi crescono continuamente, per cui il rosicchiamento serve loro per contenerla.Tale azione può causare rotture di imballaggi, fughe di gas, interruzione di collegamenti elettrici e corti circuiti (aspetto enomico). Spesso le loro tane vengono scavate in prossimità di fossi, argini fluviali o scarpate, e pertanto causare pericolosi smottamenti di terreno o inondazioni.
Non è poi da sottovalutare il timore ed il senso di ribrezzo che questi animali suscitano nelle persone, e che condiziona negativamente la frequentazione di luoghi pubblici (come ristoranti, bar o negozi alimentari) se appunto infestati. Per tutta questa serie di motivi, risulta di enorme attualità ed importanza il problema della derattizzazione, ovvero della totale eliminazione di topi e ratti per bonificare efficacemente gli ambienti infestati, senza dimenticare comunque l’aspetto ecologico e l’impatto sull’ambiente di tale procedimento.
Le più recenti e ragionate linee guida raccomandano una lotta integrata a basso impatto ecologico ed ambientale. Trattandosi di animali molto adattabili, essi fungono da veri e propri indicatori biologici dell’ecosistema; la loro presenza è sempre sinonimo di un evidente degrado ambientale.
Un valido processo di derattizzazione, oltre a garantire un’efficacia immediata, deve poter assicurare un costante monitoraggio prolungato nel tempo, per evitare la recrudescenza del problema; interventi sporadici e limitati non sono in grado di fornire alcuna garanzia.
Il pronto intervento per la derattizzazione ha inizio con un accurato soprallugo nelle zone di infestazione, per ricercare la presenza di tracce significative: escrementi (con particolare attenzione alla forma, al colore ed alla lucidità), rosicchiamenti, impronte ed anomalie del contesto ambientale.
Bisogna poi ricercare i punti d’accesso, i percorsi abituali e le zone di annidamento per localizzare la distribuzione degli animali ed eventualmente prevederne gli spostamenti; queste osservazioni servono per creare delle vere planimetrie al fine di definire i punti di lotta.
E’ indispensabile basarsi su tali parametri in quanto, trattandosi di animali con abitudini prevalentemente notturne, risulta molto difficile poterli vedere in azione.
Quali tecniche di derattizzazione vengono utilizzate?
Le tecniche di derattizzazione non sono un’impresa semplice, si configurano infatti come un insieme di strategie studiate con attenzione e suffragate da grande esperienza, motivo per cui sono assolutamente sconsigliabili eventuali approcci fai da te, ma è raccomandabile affidarsi ad una ditta esperta e qualificata che possa garantire un risultato sicuro e soprattutto definitivo.
La derattizzazione a Milano, in particolare, impiega più metodi complementari nell’approcciarsi a questo problema, tiene conto dell’impatto ambientale utilizzando metodiche non pericolose per l’uomo, assicura un monitoraggio continuativo nel tempo.
Le tecniche di derattizzazione comprendono procedure a tappe successive, e precisamente:
- ispezione all’interno ed all’esterno dell’ambiente inquinato, per localizzare eventuali tracce, punti d’accesso e percorsi abituali;
- chiusura dei punti d’accesso mediante materiali anti-rosicchiamento;
- posizionamento di esche velenose chiuse entro contenitori di sicurezza accessibili unicamente ai topi e ratti;
- posizionamento di trappole adesive che, dopo aver attratto l’animale, ne imprigionano le zampette mediante collanti;
- controllo successivo ed eliminazione degli animali morti oppure catturati;
- sostituzione di esche e trappole già utilizzate con altre nuove e smaltimento di quelle usate in apposite discariche autorizzate;
- compilazione di resoconti periodici sullo stato di fatto del processo ed eventuali potenziamenti dei piani d’attacco;
- monitoraggi successivi e periodici delle zone interessate.
Tra le ditte che si occupano di derattizzazione a Milano, la DR, si distingue come un’azienda che pone particolare attenzione alla qualità del servizio, studiato su misura per ogni cliente, per garantire un risultato ottimale.
Oltre alla derattizzazione vera e propria ed al monitoraggio successivo, questa ditta assicura un efficace servizio di prevenzione, ottimizzato verso le esigenze esposte dai committenti.
Gli interventi sono rivolti ad aziende Alimentari, Farmaceutica, magazzini di stoccaggio, Grande distribuzione e anche privati come condomini, negozi, bar, ristoranti,.
Un settore in notevole espansione risulta essere anche quello finalizzato al settore della produzione alimentare, con particolare riguardo ad aziende produttrici di alimenti, ristoranti, bar, negozi alimentari, supermercati e, in generale, locali pubblici legati al settore dell’alimentazione, garantendo dei servizi rapidi ed efficienti, a costi adeguati alla qualità degli interventi.
Tali garanzie sono supportate dalle referenze positive dei clienti, da un continuo aggiornamento del personale attraverso corsi attitudinali, ma soprattutto dalla garnde esperienza maturata nel settore e unita ad una profonda conoscenza del problema.
Derattizzazione per HACCP
Il termine HACCP, acronimo di Hazard Analysis and Critical Control Point, sta ad indicare un sistema di analisi del rischio e controllo dei punti critici. Si occupa della gestione del rischio nella produzione e distribuzione degli alimenti, quindi in locali come bar, ristoranti, supermercati. Analisi del rischio significa raccolta e valutazione delle informazioni relative ai pericoli. Si identificano le fasi su cui bisogna esercitare un controllo: in realtà ogni fase di produzione e distribuzione va controllata, ma in alcune specifiche, se si esercita controllo, si evita il pericolo, prima che si verifichi.
È quindi un sistema preventivo di controllo degli alimenti, finalizzato a garantirne la sicurezza. Il sistema HACCP supera i limiti del sistema tradizionale di controllo sul prodotto finito, quando l’eventuale rischio è già nell’alimento e non ci può più essere prevenzione. Il sistema tradizionale dice che il rischio c’è, il sistema HACCP consente di prevenirlo ancora prima che si verifichi.
Il sistema HACCP nasce nei primi anni sessanta negli Stati Uniti, in seguito a richiesta da parte della NASA per garantire la sicurezza degli alimenti destinati agli astronauti, perché non vadano incontro ad inconvenienti in astronave, condizione particolarmente pericolosa. Poi negli anni ottanta le aziende alimentari hanno cominciato ad adottare il sistema.
Il primo documento HACCP ufficiale è stato redatto nel 1992 dalla Commissione del Codex Alimentarius. Come applicare l’HACCP nella pratica? Innanzitutto si istituisce un HACCP-team, ovvero un gruppo di professionisti con le competenze necessarie nei vari settori dell’oggetto di interesse, esempio zoologo ed ecologo. Poi si definisce lo scopo dello studio, cioè i professionisti, ognuno con la sua competenza, definiscono i rischi specifici di cui occuparsi. Poi si raccolgono dati sull’ambiente da disinfestare su cui bisogna intervenire, infatti diverse caratteristiche dell’ambiente corrispondono a diversi tipi di esigenze e quindi di intervento.
Bisogna identificare anche se, esposti al pericolo, ci sono popolazioni sensibili, come bambini, anziani donne gravide, soggetti con patologia. I punti critici di controllo (CCP), sono quelle fasi, di produzione, distribuzione o stoccaggio dell’alimento, in cui, applicando un controllo, si può minimizzare o eliminare la probabilità che il rischio si verifichi.
Per definire i punti critici, si utilizza l’albero delle decisioni, uno strumento costituito da quattro serie di domande rispondendo alle quali si arriva alla conclusione se quella fase è un punto critico oppure no.
L’azienda DR offre il servizio di lotta contro i roditori nelle industrie alimentari e nei locali con alimenti (bar, ristoranti), un sistema di monitoraggio e controllo di roditori nocivi in ambienti che dispensano prodotti per l’alimentazione umana, in cui la presenza di ratti e topi rappresenta un rischio molto serio: alimenti contaminati diventano infatti veicolo di microrganismi patogeni decisamente pericolosi per l’uomo. Per questo motivo, tutte le strutture del settore alimentare devono rispondere a precisi requisiti che garantiscono la difesa dall’ingresso e dalla proliferazione dei ratti e topi.
Tali requisiti si basano sull’inaccessibilità delle strutture per gli animali, la corretta gestione dei rifiuti, e anche l’igiene di strutture e attrezzature.
Esiste una normativa HACCP in merito alla derattizzazione, che va rispettata da parte dell’industria alimentare e di locali di distribuzione (bar, ristoranti, supermercati). Riguardo all’inaccessibilità delle strutture, non è possibile garantirne una assoluta, ma bisogna comunque puntare al maggiori livello di ermeticità possibile. Ad esempio le porte dei magazzini devono essere provviste di adeguate guarnizioni e chiusure.
Qualsiasi scarico deve essere dotato di sifonatura. L’ingresso di cavi elettrici e telefonici deve essere perfettamente sigillato, le finestre dei seminterrati devono presentare reticelle metalliche adeguatamente fissate. Le tubazioni devono essere accuratamente sigillate a livello del punto di inserzione nel muro. Per quel che riguarda i rifiuti alimentari, bisogna sempre considerare che essi rappresentano il principale richiamo dei roditori nelle strutture in cui si trovano, quindi è fondamentale una loro corretta gestione, che inizia dalla presenza di un numero sufficiente di cassonetti, nonché da una loro frequente e corretta igiene e sanificazione. Importante anche gestire l’area di carico e scarico merci.
Il piano di derattizzazione HACCP non può prescindere da una adeguata documentazione di tutti i punti di monitoraggio. Infatti, tutti i dispositivi utilizzati per il controllo dei roditori, come trappole meccaniche o distributori di esca, devono essere segnalati da cartelli a parete facilmente visibili, che devono riportare il numero progressivo che è stato assegnato, il nome dell’impresa di disinfestazione e della persona responsabile del controllo, il tutto con relativi recapiti.
Se sono presenti dei dispensatori di esca, il cartello deve segnalare chiaramente il rodenticida utilizzato, fondamentale anche la presenza del relativo antidoto. È richiesta la documentazione dettagliata del posizionamento dell’attrezzatura, all’interno della planimetria del locale considerato, utile anche nel caso di eventuali ispezioni.
Il risultato di qualsiasi controllo deve venire riportato su una scheda di monitoraggio roditori nocivi, che comprende i dati riguardanti al consumo di esca, alla cattura del roditore, al ritrovamento di tracce, deiezioni e camminamenti.
L’Autorità competente deve poter disporre in qualsiasi momento dell’insieme di schede e report rilasciati dall’impresa disinfestante, per effettuare eventuali controlli nella struttura. Un’impresa di disinfestazione può essere definita tale se regolarmente iscritta all’Albo provinciale, istituito presso la competente Camera di Commercio. Deve inoltre possedere i requisiti di legge richiesti per l’esercizio delle attività di derattizzazione e disinfestazione nel momento in cui svolge tali servizi.
Per quel che riguarda la programmazione del monitoraggio di routine, è indicato come necessario il controllo del consumo di esca almeno una volta al mese, e contemporaneamente ogni distributore sarà approvvigionato di esca fresca. Per le trappole meccaniche aumenta la frequenza di controllo, a due volte alla settimana, in quanto è necessario eliminare gli eventuali roditori catturati.
È un’operazione abbastanza delicata che richiede lo svolgimento da parte di personale specializzato oppure da figure appartenenti alla struttura purché adeguatamente formate. In quest ultimo caso, è l’impresa di disinfestazione, responsabile della dispensazione del servizio, che si occuperà di rilasciare documentazione rispetto all’addestramento del personale.
L’eliminazione dei roditori segue precise direttive. In presenza di un evidente consumo di esca, se considerato attribuibile a roditori nocivi, o in presenza di un esemplare catturato, si mettono in atto interventi mirati. Mediante apposizione di distributori e trappole accessorie si cerca di eliminare il roditore della cui presenza si è ragionevolmente sicuri.
La frequenza di controllo in questo caso aumenta: ogni tre giorni per i distributori, almeno ogni tre giorni per le trappole. Parallelamente si innesca il processo di analisi della struttura, per identificare le cause che hanno consentito l’introduzione all’animale. Statisticamente le più significative sono la presenza di fessurazioni, e accumuli di alimenti non controllati.
Si procede quindi alla sanificazione straordinaria della zona interessata. Si rende necessario inoltre un approfondito riesame del piano di autocontrollo, essendosi rivelato insufficiente. Relativamente all’ispezione dell’Autorità competente presso una struttura che dispensa prodotti alimentari, l’Autorità stessa chiederà l’affiancamento di un tecnico dell’impresa di disinfestazione. L’ispezione si svolge in tutti gli ambienti chiusi ed anche in eventuali aree esterne, se pertinenti.
Saranno esaminate le condizioni strutturali esplicitate nel programma di derattizzazione, e verranno così evidenziati eventuali punti critici che rappresentano un rischio concreto di infestazione da roditori. Inoltre devono essere valutati i metodi, in uso al momento, in merito alla prevenzione. Ovviamente, deve essere riscontrata corrispondenza tra il sistema di monitoraggio dichiarato, e la sua reale applicazione. È di fondamentale importanza inoltre la rilevazione del rispetto dei limiti stabiliti dall’OSA (Operatore del Settore Alimentare) che si possono sintetizzare nei seguenti punti:
- all’interno delle strutture non è tollerata la presenza di roditori nè vivi nè morti, nè di loro deiezioni su derrate alimentari, ripiani, armadi su cui siano presenti alimenti;
- nelle aree accessorie o esterne bisogna distinguere tra l’evidenza di un’infestazione fuori controllo e l’evidenza di un’infestazione sotto controllo.
Nel primo caso, si applicano delle sanzioni, e sussiste l’obbligo di ripristinare la sicurezza alimentare. Nel secondo caso, risultando già in atto misure specifiche per la disinfestazione, vengono semplicemente definiti i tempi e i termini della derattizzazione.
Se l’Autorità competente accerta l’infestazione murina all’interno di un’impresa alimentare, dispone l’immediata sospensione dell’attività della struttura interessata; tale attività potrà riprendere solo in seguito all’opportuna derattizzazione (da documentare).
L’impresa alimentare presenta poi domanda di riapertura o di ripresa dell’attività, allegando la documentazione tecnica relativa al programma di derattizzazione (specie infestante, condizioni ritenute causa dell’infestazione, nomi commerciali dei rodenticidi, allegando le rispettive schede tecniche e di sicurezza). Le esce tossiche non devono disperdersi nella struttura, eventualità che si verifica ad opera dei roditori, vivi o morti. In realtà, proprio per questo motivo, si preferiscono sistemi che prevedono la cattura del roditore.
I costi della derattizzazione
I costi per le derattizzazioni può includere degli interventi di tre tipi, e cioè:
- di tipo generale: validi per ogni tipo di agenti infestanti e comprendenti il monitoraggio immediato ed una prima strategia di gestione;
- di tipo mirato: finalizzato ad interventi specifici e maggiormente specializzati;
- di tipo combinato, che utilizza metodologie differenti e complementari.
I fattori che influenzano i costi dei processi di bonifica sono numerosi, e precisamente:
- ampiezza della zona su cui intervenire, calcolata in base al computo dei metri quadri e tipologia dell’area infestata: pareti, sottotetto, stanze, oppure aree esterne (giardini, cortili);
- grado di infestazione della zona che deve essere trattata;
- genere dell’intervento che viene scelto: quelli che utilizzano tecnologie maggiormente perfezionate, oppure quelli biologici, hanno un costo superiore rispetto a quelli chimici;
- calcolo degli interventi successivi, come monitoraggi periodici, e tempistica di tali fasi;
- numero di persone coinvolte nelle operazioni di bonifica e numero di ore impiegate;
- ditta che viene incaricata e città in cui avviene l’intervento;
- impiego di strumenti di prevenzione, come i recenti ultrasuoni che, emettendo onde sonore a frequenze molto elevate, svolgono un’efficace attività repellente sui topi;
- livello di difficoltà nel raggiungere il luogo interessato, oppure stato della zona da trattare;
- tipo di smaltimento effettuato per trasportare i corpi degli animali morti, sempre nel rispetto dell’ambiente;
- completa pulizia finale.
A grandi linee un trattamento completo può costare da un minimo di 150 euro, ad un massimo di 500 euro, il prezzo comunque è assolutamente indicativo.
Il suggerimento migliore rimane sempre quello di chiedere un sopralluogo (gratuito) per poter visionare il conseguente preventivo, rivolgendosi, per la derattizzazione a Milano, a DR, che ha un listino prezzi per la disinfestazione decisamente competitivo.
Intervenire il più in fretta possibile dopo che sia stata accertata la reale presenza di roditori, è preferibile. Aspettare serve unicamente a peggiorare la situazione di partenza e, di conseguenza, a fare lievitare i prezzi degli interventi.
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